Da un anno e mezzo circa abbiamo avanzato la richiesta dell’uso gratuito delle sale pubbliche per le iniziative culturali. Attualmente la concessione è sottoposta a tasse gravose che limitano fortemente l’attività culturale, soprattutto per associazioni come la nostra, composte da precari, operai, studenti e disoccupati.
Non pensavamo di ricevere immediatamente ascolto, eppure l’ass. Vernillo ci ha risposto che potevamo dormire sonni tranquilli…nel giro di pochi giorni la tassa sarebbe sparita.
Ma così non è stato. I mesi sono passati e le nostre sollecitazioni successive non hanno prodotto che qualche ulteriore rassicurazione, sempre più imbarazzata, o il silenzio più assoluto. La tassa è ancora saldamente in vigore. Non solo: è stato pure reintrodotto il pagamento della tassa sulle pubbliche affissioni per le associazioni che non hanno scopo di lucro. A tutto questo si aggiunga una costante opera di prevenzione (noi diremmo di repressione) della forza pubblica (vigili e poliziotti) alla costante ricerca di locandine galeotte da sanzionare. E piovono multe!
E i nostri amministratori? Richieste di incontri con assessori e segretari generali sono cadute nel vuoto. Ignorate. Non disturbiamo i manovratori, sono già così impegnati……La sensazione è quella di un impenetrabile muro di gomma dietro il quale sindaco e amministrazione respingono, col semplice uso della loro posizione privilegiata, qualsiasi sollecitazione. La semplice convocazione di questa iniziativa pubblica è stata sottoposta a ben tre autorizzazioni diverse.
Ma non doveva essere diversa questa amministrazione? Dal programma elettorale del sindaco possiamo leggere: “intendiamo favorire una partecipazione aperta, attiva e continua dei cittadini e delle associazioni alla vita e al buon funzionamento della città”; e ancora: “contenere il più possibile la tassazione al cittadino”.
A questo punto scegliere la via della pubblica contestazione all’operato dell’aministrazione comunale è l’unica e ultima strada percorribile.
Ci sarebbe da vergognarsi a dover protestare contro limitazioni che già 20 o 30 anni fa erano state rimosse, ma abbiamo capito che nulla è definitivo, che ogni conquista va difesa con ogni mezzo necessario, fino in fondo, perchè questa società fondata sul profitto in perenne crisi di asfissia (da devolvere a banchieri e padroni), non ha più mezzi per il cittadino. E allora? Tasse e multe per tutti!
Cerchi di farsene una ragione anche il moderno sindaco “di sinistra”.