Assemblea Antifascista BASSANO DEL GRAPPA (VI)

7 Giugno 2016

Verità e Giustizia per Viareggio!

Filed under: General — Assemblea Antifascista di Bassano del Grappa (VI) @ 10:21

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VERITÀ E GIUSTIZIA PER VIAREGGIO!

La sera del 29 giugno 2009, un treno merci che trasportava gas propano liquido deragliò nei pressi della stazione ferroviaria di Viareggio. Un asse sotto ad un vagone cisterna si ruppe, questo si rovesciò e dalla cisterna squarciata fuoriuscì il gpl che dopo qualche istante esplose incendiando persone e cose nel raggio di centinaia di metri. Alla fine 32 persone morirono, arse vive all’istante o decedute in ospedale dopo giorni o settimane di agonia, molte altre rimasero ustionate in modo gravissimo portando per tutta la vita i segni di quella tragedia su gran parte del loro corpo.

Non è stata una fatalità, ma una strage consumata sull’altare del profitto, del super-sfruttamento, del disprezzo della vita umana: UNA STRAGE DEL CAPITALE. Lo ha confermato implicitamente pure l’ispettore superiore Angelo Laurino, comandante della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polfer della Lombardia, che da diversi anni sta indagando su questa strage, con la seguente dichiarazione rilasciata alla stampa durante un’intervista: ““Appare chiaro che con la privatizzazione si è principalmente perseguito lo scopo di imporre comportamenti competitivi di mercato senza introdurre adeguati vincoli a garanzia della sicurezza di trasporto”. In sostanza ogni azienda, pubblica o privata che sia, operante nel settore ferroviario risparmia sulla manutenzione del materiale rotabile, abbassando in questo modo il livello di sicurezza, per mantenere alti i propri margini di profitto.

Quindi il controllo e la manutenzione dei vagoni sono carenti, come nel caso di Viareggio, inesistenti, come ha sostenuto l’ingegnere Paolo Toni, consulente tecnico della Procura di Lucca incaricato di svolgere la perizia sul convoglio deragliato, con queste parole: “Se la fase di manutenzione avesse funzionato, se fosse stata ben programmata, se i controlli fossero stati frequenti, quella frattura avrebbe avuto un’altissima probabilità di essere individuata”, inoltre, “sarebbe bastato un controllo visivo accurato da un esperto di questi problemi” per capire che l’asse che si è spezzato causando il deragliamento del vagone carico di gpl era difettoso “a causa di un’ossidazione imponente”.

Sotto accusa, con la contestazione di reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo, incendio colposo, illecito amministrativo e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, sono finite 33 persone, tra cui gli allora vertici di Ferrovie dello Stato e Trenitalia; i tecnici ed i dirigenti di tre aziende: la Gatx Rail, l’officina Jungenthal e la Cima riparazioni. Molti di questi imputati nel frattempo hanno fatto carriera, compreso Mauro Moretti, all’epoca della strage amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che non solo è stato nominato da Renzi alla guida di Finmeccanica, ma è anche stato insignito del titolo di cavaliere del lavoro dall’ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Oltre al danno, i familiari delle vittime rischiano pure la beffa di non poter avere giustizia in tribunale perché sul processo in corso pende la spada di Damocle della prescrizione, in quanto molti dei reati contestati agli imputati, che costituiscono gran parte della struttura che sorregge il processo, cadranno prima che si arrivi a sentenza definitiva. Tra i capi d’imputazione che spariranno presto dal processo, figurano incendio colposo, lesioni gravi e gravissime e contravvenzioni alle norme per la sicurezza sul lavoro.

Del disastro ferroviario di Viareggio, del processo in corso, di sicurezza in ambito ferroviario e di repressione nei luoghi di lavoro ne parleremo con il ferroviere Riccardo Antonini (consulente tecnico di parte nominato da alcuni familiari delle vittime nelle indagini giudiziarie relative alla strage di Viareggio e per questo motivo, per il solo fatto di aver deciso di mettere le sue competenze a disposizione di queste persone affinché possano ottenere verità e giustizia, il 7 novembre 2011, venne licenziato dalle FS) e con alcuni rappresentanti dell’associazione onlus “Il Mondo che vorrei”, che raccoglie i familiari delle vittime della suddetta strage.

SABATO 11 GIUGNO – ore 16.30
SCHIO – Sala degli Affreschi del Palazzo Toaldi Capra

Comitato di Solidarietà con le Lotte dei Lavoratori

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